a cura del servizio sismico della Regione Toscana
Il bacino del Mugello si ubica nella zona assiale della catena appenninica, circa 30 chilometri a nord di Firenze, e forma la parte alta del corso del Fiume Sieve. Costituisce uno dei bacini intermontani periferici del settore di catena interna ed è delimitato a nord dallo spartiacque appenninico regionale.
Il Bacino del Mugello costituisce uno dei bacini intramontani esterni dell'Appennino Settentrionale che, come dimostrato dalla presenza di una notevole sismicità sia storica che strumentale, risulta una catena in attuale evoluzione.
Si registrano infatti in Appennino Settentrionale terremoti la cui magnitudo può raggiunge 6.5 ML e che hanno provocato danni fino all'XI grado della scala MCS (Boschi et al., 2000; Valensise e Pantosti Eds., 2001).
Gli eventi di forte intensità si concentrano lungo la zona assiale della catena e sono associati a sorgenti sismogenetiche disposte nella direzione appenninica principale NW-SE all'interno delle conche intermontane Quaternarie.
I terremoti rilevati strumentalmente si ubicano anch'essi prevalentemente nella zona di catena, a ridosso dello spartiaque regionale, e sono caratterizzati da meccanismi focali prevalentemente distensivi. Tuttavia, all'aumentare della profondità ipocentrali, i meccanismi focali indicano un aumento del carattere compressivo e trascorrente della sismicità (Eva et al., 1978; Boccaletti et al., 1985; Tommaselli et al., 1992).
Sebbene la forte sismicità sembra essere in relazione all'attività delle faglie bordiere dei bacini Quaternari disposte lungo la direttrice NW-SE, quest'ultime sono segmentate da sistemi di faglie trasversali all'asse principale della catena (e.g. Valensise e Pantosti Eds.,2001 cum bib.). I sistemi di faglie trasversali possono essere tracciati per centinaia di chilometri e presentano evidenze di attività anche nelle ultime fasi d'evoluzione della catena, dato che controllano sistematicamente l'estensione longitudinale dei bacini Quaternari, e sono caratterizzati da una sismicità diffusa di debole intensità (Eva et al.,1978; Boccaletti et al., 1985).
La deformazione attuale della catena appenninica si realizza in Mugello tramite una sismicità da moderata a forte, i cui eventi di maggior intensità si sono verificati il 13 Giugno 1542 (Imax=IX MCS) ed il 29 giugno 1919 (Imax=X MCS).
L'assetto tettonico dell'area appenninica nella zona del Mugello risulta molto complesso, e caratterizzato da estesi fronti di accavallamento che presentano evidenze di riattivazione fino al Quaternario. La tettonica estensionale è poco rappresentata nelle evidenze di superficie, e caratterizzata da un sistema meridionale noto come faglia della Sieve, composto da un insieme di segmenti di faglie dell'ordine di 1-2 km di estensione che mostrano rigetti dell'ordine della decina di metri (Delle Donne, 2005 cum.bib.).
Da indagini geognostiche vengono identificate anche faglie Quaternarie orientate in senso NE-SW (Ge.Mi.Na., 1962).
Il legame tra la sismicità e l'assetto tettonico in Mugello non è ben definito: sebbene i principali terremoti avvenuti nel bacino siano stati associati all'attività della faglia della Sieve lungo il margine meridionale del bacino (Basili et al., 2008), l'analisi dei campi macrosismici associati ai più forti terremoti suggerisce un'orientamento "anti-appenninico" delle faglie sismogeniche (Vannucci, 1999; Valensise e Pantosti Eds., 2001). Delle Donne (2005) ipotizza, per il terremoto del 1919, una attivazione concomitante di strutture a vergenza appenninica ed anti-appenninica, che potrebbe spiegare l'asimmetria del campo di deformazione verso i settori orientali del bacino.
Ulteriori aggiornamenti in dettaglio sono riportati nelle recenti pubblicazioni edite da Regione Toscana e Dip.ti di Scienze della Terra dell'Università di Siena in cui sono contenuti alcune parti relative all'area del Mugello.
Sismotettonica dell'Appennino settentrionale: implicazioni per la pericolosità sismica della Toscana.
Potenzialità sismica della Toscana e definizione di criteri di priorità di interventi di prevenzione
Inoltre la Regione Toscana, ha promosso anche ulteriori studi scientifici con l'Università di Firenze (Dip.to di Scienze della Terra) con riferimento all'area del Mugello ed in particolare:
1) Studio della Tettonica Attiva nell'area del Mugello (Dip.to di Scienze della Terra -Università di Firenze - 2003)
2) Realizzazione di una Metodologia finalizzata all'individuazione a scala provinciale della Probabilità di amplificazione sismica (Dip.to di Scienze della Terra -Università di Firenze - 2010)
Infine nell'ambito degli studi di Pericolosità Sismica locale, la Regione Toscana sta promuovendo numerosi studi di Microzonazione Sismica di livello 1, 2 e 3 la cui consultazione è possibile al seguente link:
http://www.regione.toscana.it/speciali/rischio-sismico
Studio della Tettonica attiva nelle aree del Mugello e dell'Alta Val Tiberina - Regione Toscana
Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell'area Mediterranea (760 a.C.-1500)
La presentazione/introduzione del catalogo
Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.2.1 (2018)
Regione Toscana - Rischio sismico - Informazione e Formazione
Vulnerabilità dimenticata
Valensise G., Tarabusi G., Guidoboni E., Ferrari G. (2017), The forgotten vulnerability: a geology- and history-based approach for ranking the seismic risk of earthquake-prone communities of the Italian Apennines. International Journal of Disaster Risk Reduction, 25, 289-300 - Abstract
Riassunto in italiano pubblicato sulla rivista Geologia Tecnica e Ambientale
I terremoti del '900: il terremoto del 29 giugno 1919 nel Mugello